Upcycle | 16 luglio – Proiezione del documentario: Patatrack in Kyrgyzstan
Upcycle Milano Bike Café di Milano è il primo bike bistrot d'Italia
upcycle, bike café, bistrot, bike, upcycling, bar, ristorante, milano, restaurant, bici, bicicletta
9595
post-template-default,single,single-post,postid-9595,single-format-standard,theme-bridge,cookies-not-set,woocommerce-no-js,ajax_updown,page_not_loaded,,qode_grid_1300,footer_responsive_adv,hide_top_bar_on_mobile_header,qode-content-sidebar-responsive,transparent_content,columns-3,qode-product-single-tabs-on-bottom,qode-child-theme-ver-1.0.5,qode-theme-ver-10.0,wpb-js-composer js-comp-ver-4.11.2.1,vc_responsive

Proiezione del documentario: Patatrack in Kyrgyzstan

🗓 Martedì 16 luglio 2024 – ore 21:00
📣 Proiezione del documentario: PATATRACK IN KYRGYZSTAN, il racconto di due settimane in bikepacking in un Paese dalle mille facce, una più emozionante dell’altra (30 minuti circa)
🎤 Patatrack (Ilaria Occhipinti, Tommaso Maioli, Tommaso Chiesa, Alessia Dossi, Stefano Colombo, Matteo Mazzola)
📍 Upcycle Milano Bike Café – via Ampère 59, Milano
🖋️ Ingresso gratuito, registrazione obbligatoria su Eventbrite

I nostri amici di Patatrack, con i quali condividiamo mille avventure urbane e gravel, ci portano il racconto del loro splendido viaggio in Kyrgyzstan, che riassumono così:
«Abbiamo scelto come meta del nostro viaggio un posto di cui abbiamo imparato a pronunciare il nome solamente 4 giorni dopo dal nostro arrivo. Il Kyrgyzstan, in particolare il massiccio montuoso del Tian Shan, che lo separa dalla Cina. Cercavamo l’avventura e abbiamo trovato un paese sfaccettato: valli infinite costellate di cavalli allo stato brado, passi montani vicino ai 4000 metri di quota, anziane signore pronte ad accoglierci con la tavola imbandita dentro una yurta in mezzo al nulla, chilometri di lande desolate dove non si incontra un accenno di civilizzazione per giorni, bambini che ci corrono incontro nelle strade principali dei villaggi e vogliono fare a gara con le loro biciclette scassate (e a volte vincono pure), militari che ci invitano a grigliare e bere vodka nel loro giorno di riposo. Un viaggio di 700 km in totale autosufficienza: abbiamo bevuto l’acqua filtrata dai fiumi e portato con noi il cibo per sopravvivere a diversi giorni di isolamento; abbiamo lottato contro il vento in faccia, fatto tante parole crociate aspettando che smettesse di piovere e passato anche qualche ora insonne a guardare la tenda piegarsi pericolosamente sotto i temporali. Lo rifaremmo? Certo che sì».