L’upcycling è la voglia sfrenata di dare nuova vita a cose che sembrerebbero morte stecchite. Di solito lo si fa con gli oggetti: prendo quella valanga di bottiglie di plastica che vengono svuotate quotidianamente da chi non consuma acqua del rubinetto, le incollo insieme e ci faccio, che ne so?, una poltrona. In alcuni casi è possibile farlo anche con il cibo, senza correre il rischio di trovarsi i NAS alla porta.
E’ il caso del banana bread il cui ingrediente principe è la banana che vi siete dimenticati il mese scorso nel cassetto del frigo, quella che era già nera a Carnevale e che ora è pure molliccia e raggrinzita. Io ne ho sempre almeno un paio che girano per casa. Bene, cara banana nera è giunta anche per te l’ora della riscossa!
Fate in modo di avere almeno 4 di queste belle banane apparentemente trapassate. Provate a chiedere ai vostri vicini. Sicuramente anche loro ne avranno un paio di cui vogliono disfarsi.
In una bella ciotola mescolate 180 g di miele liquido con 100 ml di olio di semi e 2 uova intere. A parte preparate gli ingredienti secchi: 250 g di farina 00, 2 cucchiaini di lievito, 1/2 cucchiaino di bicarbonato, 2 cucchiai di semi di papavero, 1/2 cucchiaino di cannella, la scorza grattugiata di 1 limone, 100 g di noci tritate grossolanamente con 1 cucchiaio di zucchero.
Unite gli ingredienti secchi a quelli liquidi e amalgamate. Armatevi di coraggio e sbucciate 4 banane mooolto mature, schiacciatele con una forchetta (se mai ce ne fosse bisogno…), unite 1 mela grattugiata e aggiungete al resto.
Imburrate e infarinate uno stampo da plumcake, riempitelo con l’impasto e infornate a 160° per un’oretta. Spegnete il forno e lasciate raffreddare il banana bread con lo sportello leggermente aperto.
Lo potete servire semplicemente così oppure coperto con una glassa di zucchero a velo e limone.
Joséphine Baker si sarebbe tolta un cruccio!
Buona giornata! Connie