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Parigi Roubaix, all’ultimo metro

La notizia della settimana ciclistica dovrebbe essere la vittoria di Fabian Cancellara alla Parigi Roubaix.

Partito da favorito, ha dimostrato a tutti di andare come una moto indipendentemente dal fondo stradale su cui si trovava a spingere. In questo momento della stagione un vero e proprio alieno.

Ma la notizia potrebbe anche essere che a contendere la vittoria allo svizzero sia stato Sep Vanmarcke, un ragazzo di 24 anni nato a pochi chilometri da Roubaix, cresciuto masticando pavé, che lo scorso anno era arrivato ottantaquattresimo (che in soldoni significa praticamente alla fine del gruppo). Insomma la sfida di Davide contro Golia, nella quale però Golia a ‘sto giro ha prevalso.

Se qui ad Upcycle avessimo proiettato la gara probabilmente il pubblico si sarebbe diviso nell’eterna lotta tra il favorito e l’underdog di turno. Ah, il nostro obiettivo tra parentesi è proprio quello, offrire l’opportunità di guardare tutti insieme classiche e grandi giri.

Se non lo abbiamo ancora fatto è perché siamo ancora in versione “beta-test”. Portate pazienza ancora un po’ (saremo pronti per il Giro), dopo l’inaugurazione saremo un concentrato di efficienza ciclistica.

Scusate la digressione, dicevo che probabilmente ci sarebbe stato dibattito su chi avrebbe meritato di più e bla bla. O forse no.

Mi spiego: in realtà anche tra noi ciclisti la notizia della settimana è stata un’altra. O meglio è stato un tema della settimana, proposto e riproposto dai media nostrani.

Dopo la sconfitta all’ultimo giro delle Fiandre, Peter Sagan ha cercato di sdrammatizzare facendo la più classica delle “manimorte” a Maya (giuro, ho cercato il cognome in rete ma non l’ho trovato), una delle hostess che stava premiando Cancellara, fresco vincitore. Ovviamente la scena è stata fotografata, ha fatto il giro del mondo, ha scatenato un putiferio e le conseguenti scuse pubbliche dell’atleta slovacco.

Dopo pochi giorni, Maya ha accettato le scuse, ritenendo il gesto una burla volgare e stop. Finito qui? No ovviamente. Mercoledì 10 aprile Loren Rowney, sul podio della Redlands Classic, una gara statunitense di ciclismo femminile rende omaggio al nostro Peter a modo suo: “strizzando” cioè il maschietto premiante di turno. Il tutto ovviamente riportato da siti internet, giornali e tv.

Insomma possiamo dire che ai media nostrani piace più parlare di gossip che delle imprese dei ciclisti (uomini o donne che siano). Ma a noi ciclisti? Vabbè, ce ne renderemo conto quando proietteremo il primo evento…

A prestissimo!

 

p.s. consigliamo vivamente a Loren Rowney di scusarsi con il premiante. Non tanto per l’offesa (spero che la cosa sia stata vissuta con la giusta ironia dal malcapitato), quanto più perché dopo le scuse Sagan si è aggiudicato la Freccia del Brabante J.